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Spesso, quasi sempre, si parte sperando di arrivare prima possibile. A volte invece no. E finisce che nelle lunghe code in autostrada ti senti come a un concerto con migliaia, milioni, di spettatori. Che poi non sia musica ma bestemmie corali è secondario! Poi magari succede che osservi abbracci (si, ancora si usano) liberatori di amiche ritrovate, oppure rimani stupito quando la signora del B&B in Abruzzo ti dice di essere russa. E con ironia sottile subito chiedi come gestire il condizionatore. "Russa di dove?", chiediamo. "Siberia, un tempo vivevo a -42, adesso a +42". Sorride sempre, ed è bello quando si è circondati di sorrisi sinceri. Se sei di passaggio in un posto devi mangiare il cibo del posto, e tra arrosticini e salsicce di pecora le 7 ore di viaggio diventano un lontano ricordo. Poi se decidi di proseguire sull'Adriatica, forse perdi tempo e soldi, ma trovi un paesaggio assurdo, a tratti strabiliante. Ma probabilmente lo vedi solo se non hai l'occhio fisso sulla destinazione. Insomma, che cosa voglio dire? Non lo so. Forse solo che mi piace viaggiare piano, perché tra la partenza e l'arrivo c'è un fiume di vita che è un peccato perdersi!
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Marzo 2024
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