GREGORY FUSARO
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A Torino

28/5/2022

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Un anno fa lavoravo alla prima proiezione di questo progetto con due inseparabili partner: ansia ed entusiasmo!

Oggi annuncio la prima proiezione fuori dalla Lombardia e questo ha un valore enorme, perché la storia di Claudio non può avere un recinto geografico.

Torno a Torino.
Città che è sempre stata presente nella mia vita.
La prima volta che l'ho vista ho sentito subito odore di casa.

Era presente quando attendevo, sempre con ansia ed entusiasmo, lo zio che portava il vento del nord. Che tanti anni dopo mi ha svelato i segreti della città, e anche i suoi, che ora sono solo miei (ma questa la capiranno in pochi)

Poi sono diventato un ometto, e grazie a Ernesto (che non credo di aver mai ringraziato abbastanza) arrivo all'Archivio Cinematografico della Resistenza. insieme a Gianfranco, che Torino ancora ricorda 😄
Con Milena abbiamo vissuto la città durante le Olimpiadi: a chi non è mai capitato di andare al cinema all'alba?
E quando si torna a Torino ci si sente sempre e comunque a casa.

Dunque, torno a Torino.
Grazie a Laura, che più di altri può capire perché la storia di Claudio Galuzzi sia da raccontare ovunque.

A Torino.
"Il primo posto dove io sono possibile"
Se il cielo è tradito.

con
Antonio Bacciocchi, Cristina Donà, Mauro Ermanno Giovanardi, Marcello Maloberti, Lilith-rita Oberti, Ermanno Pea, Massimo Pirotta, Davide S. Sapienza, Sandro Sardella
E con la Pianura Dentro.

Vi aspetto giovedì 16 giugno alle h 19,30 al Circolo degli Artisti di Torino (via San Maurizio 6)

A Torino!
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Diario di un condannato

2/5/2022

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Foto
Mancano ancora tre giorni.

Nella stanza ci sono un letto, una scrivania senza cassetti, un foglio e una penna biro blu che non scrive da almeno due anni. Ogni settimana riesco ad avere un quaderno ma nessuno si è mai preoccupato di portarmi un'altra biro blu. Quindi passo il tempo a strappare i fogli per poi metterli a terra e coprire questo orrendo pavimento.
Mi piace il bianco.
Ogni settimana lo stesso stronzo che mi porta il quaderno cancella in un attimo quei miei giorni di lavoro puntiglioso. Solo una volta ho provato a fermarlo. Ancora ricordo il calore iniziale che avvolse il mio corpo quando il suo stivale mi venne incontro, sul petto.
Avrei potuto scrivere ogni secondo di questi venticinque anni. Con i soldi del libro si sarebbe arricchito mio figlio.
 
L'inizio è stato divertente.
I primi tre anni sono volati via tra scazzottate e barzellette, tra partite a calcetto e inculate.
Poi hanno allontanato tutti i miei compagni.
Forse sono stati loro a chiederlo.
O forse era già tutto deciso prima che arrivassi qui.
Era scritto come questo foglio.
Dovevo finire in questo mare di anime indemoniate e provare la solitudine.
Anche qui.
 
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui mi sono venuti a prendere, nella notte.
Dormivo.
La radio accesa.
Hanno aperto la porta a calci.
Speravano di trovarmi con un fucile in mano per poter dire
“lo abbiamo dovuto uccidere, era armato!”
Invece mi ero appena fatto una sega, addormentandomi subito dopo.
Non ricordo le loro parole, ma ricordo sempre il calore delle botte.
Io al calore associo solo botte.
 
Non sono mai stato al mare.
Era lontano da casa e servivano troppi soldi per arrivarci. Ma ci sarei andato “uno di questi giorni” con la mia prima macchina, appena comprata. Avevo pure la patente, falsa.
Mi hanno arrestato prima che potessi comprare il costume.
In quel periodo ero talmente preso dal nuovo lavoro da scordare di essere ricercato. Mi capitava spesso a dire il vero.
Una volta scesi in piazza senza rendermi conto delle pattuglie di passaggio. Naturalmente nemmeno loro si accorsero della mia presenza.
Mi andava sempre bene.
E spesso ingenuamente mi sentivo un uomo normale. O meglio: cercavo nella quotidianità un pretesto per sentirmi prima normale, poi perseguitato.
 
E adesso sono qui, cerco di trattenere le lacrime. Il solo pensiero mi uccide, una paura mai provata.
La mia vita è passata.
Qui.
E non la immagino altrove.
Non saprei come comportarmi in quel nulla infinito che ora mi aspetta.
In questi anni non ho mai pensato a questo passo.
Ma ormai mancano solo due giorni e questi 25 anni saranno passati.
Cancellati via.
Per sempre.
 

Mancano due giorni.
                              Manca un giorno.
                                                         Eccolo.
                                                                     Piove.
                                                   Sono libero.
                                       Addio.

di Gregory Fusaro
testo tratto dalla raccolta di racconti UNGHIE
(2017, collettivo Underground?, Edizioni Underground?)

Maggiori info al link: 
https://www.edizioniunderground.it/collettivounderground

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