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Una sera a Stromboli. Una sera da turista. Un ragazzino sveglio (molto sveglio, troppo sveglio) chiede: "ma voi dalla Calabria cosa andate a fare a Milano?" Sbaglio risposta: "...per lavoro" E lui: "e non potevi andare in Puglia, o in Basilicata?" Mi ha fregato. Dopo qualche giorno, di ritorno verso casa, penso alle parole del giovane curioso. Penso tra me e me o forse ad alta voce: a casa? Ma io non ho Una casa. Io voglio sentirmi a casa ovunque. Ecco la risposta giusta da dare al ragazzino sveglio di Stromboli: partiamo, andiamo via per visitare e conoscere tutte le nostre case. Il cielo è uno ed è di tutti. La terra pure. E divento sordo davanti a tutti gli idioti che rivendicano di appartenere a una terra che quotidianamente stuprano. Che non sanno accogliere ma pretendono di essere accolti. Che chiedono e non sanno dare, ma la domenica tutti a pregare per paura di far piangere il proprio Cristo. Che sanno minacciare solo dalla propria Stanza davanti a uno schermo, in attesa di esser chiamati dalla mamma o da una santa donna di passaggio: "è pronto da mangiare, vieni!" Retorico? Si. Ma è il male minore di questi tempi.
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Marzo 2024
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