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Un pomeriggio aspettando lei in una stazione ferroviaria calabrese, ascolto un individuo seduto al bar. Seduto da diversi anni presumo. Io e un paio di ragazzi africani giriamo a zonzo in solitudine. Tutti in attesa. Insieme a lui al tavolo del bar un paio di persone silenziose, del tutto disinteressate al suo monologo. Poi all'improvviso arriva una signora: "Tutta colpa i chissi i sinistra. Te lo dico io che gli farei a questi, guardali, stanu cà. Cose da pazzi. Non devono venire qui, lo volete capire o no? Poi sai che ti dico compà...ahhhh ciao carissima, come stai? Da quanto tempo, che fine hai fatto? Lavori sempre eh, mi hanno detto che sei brava, che senza te la gelateria non funziona! Brava! Come? Ma no parlavamo di questi che vengono e non fanno niente e ci rubano il lavoro! Ma no di te, fossero tutti come te, poi il tuo paese è bello. Non come quello degli altri. Come si chiama il tuo paese? Ah si si, ora mi è venuto in mente! Poi te l'ho detto, un conto è che vieni qui e lavori, produci, un conto è che vieni qui a non fare niente e rubarmi il lavoro. Ho ragione o no?" Illuminante! “Viviamo nella paura, ed è così che non viviamo” diceva qualcuno. Ecco la grande paura del nostro secolo! Il furto del far niente!
2 Comments
8/9/2018 13:15:24
Hai ragione, dobbiamo guardare sempre oltre la nostra stanza :)
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